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Newsletter periodo settembre 2002:
1 Multe
con autovelox?...impugnabili se fatte dopo il 22 giugno.
2 Mercato
dell’auto, rivoluzione Monti
3 Le
ragioni del successo della candela BOSCH
4 Motore
DIESEL:i miei primi 75 anni
5
1
Multe
con autovelox?...impugnabili se fatte dopo il 22 giugno.
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Tutte
le multe fatte per eccesso di velocità dopo la data del 22 giugno
tramite autovelox saranno impugnabili. Questo è quello che
sostiene l’Unione Nazionale Consumatori, in seguito
all’entrata in vigore del decreto legge n. 121/2002, per
intendersi quello dei “fari accesi”.
All’associazione spiegano che il decreto ha riconosciuto solo al
prefetto la facoltà di individuare le strade nelle quali possono
essere installati gli autovelox e simili, con una procedura
piuttosto complessa che richiede pareri di altri organismi.
Dal 22 giugno è decaduta la disposizione dell’articolo 345 del
regolamento del codice della strada, in base alla quale
l’installazione di tali apparecchi era affidata esclusivamente
alla discrezionalità dei servizi di polizia stradale e dei
comuni, che al solo scopo di impinguare le entrate li installavano
nelle strade di maggior scorrimento.
Poiché allora, il decreto legge è entrato tassativamente in
vigore dal 22 giugno e poiché occorrerà diverso tempo prima che
i prefetti stabiliscano quali sono i tratti stradali in cui
collocare le apparecchiature automatiche, tutte le multe fatte con
le apparecchiature già installate sono illegittime e possono
essere impugnate, anche se accompagnate dalla sanzione accessoria
della sospensione della patente.
Ma non è tutto. Nel caso in cui il decreto legge fosse modificato
in modo meno favorevole per gli automobilisti nella fase di
conversione in legge, le eventuali modifiche avrebbero validità
soltanto dalla data di pubblicazione della legge di conversione.
Fonte:
Kataweb Motori
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2
Mercato
dell’auto, rivoluzione Monti
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Il
17 luglio c’è stato il definitivo via libera e “placet” da
parte della Commissione Europea sulla liberalizzazione del sistema
delle vendite delle auto nel territorio dell’Unione. Dopo mesi
di estenuanti trattative, duranti i quali erano giunte pesanti e
continue critiche, da parte anche di esponenti politici come
Schroeder, finalmente il pacchetto di norme voluto e varato dal
commissario Mario Monti entrerà in vigore. La data di partenza
della nuove direttiva europea è fissata per il 1 ottobre 2002,
fino alla sua conclusione prevista per il 2010.
Una vera e propria rivoluzione che si può riassumere in tre punti
salienti:
Non ci sarà più il rapporto esclusivo tra le case
automobilistiche, concessionarie e officine di riparazione. I
rivenditori potranno aprire succursali dove meglio credono, in
tutto il territorio dell’Ue, senza limiti geografici imposti dai
costruttori.
Il rivenditore potrà vendere marche diverse nello stesso
autosalone, con l’unica condizione di locali differenziati.
Le case avranno l’obbligo di fornire tutte le informazioni
necessarie per la riparazione della vettura anche ad officine non
collegate.
Libertà di acquisto dei ricambi anche da rivenditori
indipendenti.
Monti ha affermato che la riforma del sistema di distribuzione
delle auto approvata dalla Commissione Ue “rimuoverà e debellerà
alcuni problemi nel settore automobilistico, iniettando una
“dose” di concorrenza che mancava del tutto”. Gli fa eco e
concorda con la sua opinione il presidente Romano Prodi, che
valuta la riforma come una decisione importante e vitale, tendente
a dare certezze”. Non sono però da dimenticare le obiezioni
sollevate dalle case produttrici, dai governi e dalle varie
istituzioni europee; ma la linea conduttrici certo non cambia,
l’Ue infatti non compromette la decisione negli obiettivi e
nella sue motivazioni fondamentali.
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Tutte
le novità della riforma Monti
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Bruxelles
– “Rimettere i consumatori al posto di giuda…”
Ecco lo slogan che Mario Monti ha scelto per accompagnare la nuova
riforma, che si pone come obiettivo principale quello di collocare
i consumatori come i protagonisti unici nel settore
dell’automobile, nel senso di dar loro più scelta e maggiore
libertà di movimento in termini di acquisto e riparazione della
propria “adorata” auto.
…le novità viste più in dettaglio…
CONCESSIONARI PIU’ LIBERI: i concessionari dei maggiori
gruppi automobilistici, come Volkswagen, Peugeot, Fiat, saranno
liberi a partire dal 1 ottobre 2005 di aprire punti vendita - sul
mercato domestico ed in altri paesi Ue – senza dover prima
chiedere l’autorizzazione alle case produttrici, e senza dover
sottostare a restrizioni geografiche. Il periodo di transizione,
che nella prima versione della normativa presentata a febbraio
avrebbe dovuto essere di un solo anno (ottobre 2003), è stato
allungato di altri due anni nel testo definitivo. Il commissario
Monti ha preferito infatti, avere una data certa, anche se più
lontana, piuttosto dell’alternativa di lasciare in sospeso la
questione. I concessionari avranno la libertà, se vogliono, di
sub-appaltare i servizi post vendita (manutenzione-riparazione) ad
una o più officine autorizzate.
SALONI MULTIMARCA: Il nuovo regolamento elimina la maggior
parte delle restrizioni che ostacolano la vendita di vetture di
diverse marche da parte dello stesso concessionario. Le case
produttrici potranno però esigere che i veicoli siano esposti in
settori distinti per singole marche. Inoltre, ogni costruttore
potrà richiedere che il venditore si rifornisca di un numero
minimo di auto della sua marca, a condizione che non superi il 30%
delle vetture vendute.
OFFICINE E PEZZI DI RICAMBIO: I costruttori saranno
obbligati a fornire ai riparatori indipendenti (sono più di 100
mila nell’Ue e detengono una quota pari al 50% dei servizi di
riparazione e dell’80% per auto oltre 4 anni) tutte le
informazioni utili tecniche di cui hanno bisogno. Le officine dei
concessionari potranno rifornirsi di pezzi di ricambio non solo
dall’intermediario del costruttore ma da chi preferiscono,
assicurando sempre la qualità equivalente. La Commissione Europea
ha stimato che oltre il 40% dei soldi spesi nel settore
automobilistico dai consumatori se ne vanno in riparazioni. I
produttori di pezzi di ricambio potranno continuare a venderli con
il loro logo, sia alle officine autorizzate che alle officine
indipendenti.
I TEMPI: Il nuovo regolamento è esecutivo, non dovrà
quindi subire alcuna ulteriore approvazione da parte di altre
istituzioni europee, ed entrerà in vigore a partire dal prossimo
1 ottobre. Disciplinerà il settore fino al 2010.
OPPOSITORI E FAVOREVOLI ALLA RIFORMA: Nel corso delle varie
trattative e dell’ampia fase di consultazione per la riforma, ci
sono stati molti schieramenti diversi. Da subito si son detti
favorevoli alla riforma: Regno Unito, Finlandia, Olanda, Grecia,
Danimarca, Portogallo, Belgio ed Irlanda. Sei paesi, Germania,
Francia, Svezia, Spagna, Austria e Lussemburgo, hanno opposto
resistenza, chiedendo di cancellare o modificare la clausola della
“localizzazione”. L’Italia ha invece espresso posizioni
favorevoli e non. Contrario il ministero dell’Industria,
favorevole invece l’Autorità nazionale per la concorrenza.
A conclusione di tutto questo discorso, c’è da dire che
riforma o meno l’Italia è, e ci aspettiamo rimanga, il paese
con più automobili pro-capite.
Infatti, nel 2001 la densità automobilistica ha raggiunto la
quota di 1,77 auto per abitante, gli italiani hanno speso circa
39,3 miliardi di euro per acquistare oltre 2,4 milioni di auto
nuove, quasi 16,5 miliardi invece per l’acquisto di auto usate.
Tutto ciò ha contribuito molto favorevolmente a impinguare le
casse dello Stato, che in imposte ha assorbito 59 miliardi di
euro, circa il 18,6% del gettito nazionale, e il tutto escluse le
spese per carburante ed assicurazioni.
Fonte: Ansa News
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3
Le
ragioni del successo della candela BOSCH
La storia dell'accensione evidenzia il
genio dell'ideatore e la lungimiranza dell'imprenditore. Presenza nelle
corse e pubblicità già allora rappresentarono fattori determinanti per
il successo della candela e del magnete Bosch.
E' trascorso un secolo da quando Robert Bosch presentò una richiesta di
brevetto relativa a un dispositivo d'accensione per motori a combustione
interna. Si trattava, in pratica, del primo sviluppo di un magnete ad alta
tensione e delle candele d'accensione. Era il 7 gennaio 1902 e
l'importanza che assunse questo brevetto, per l'evoluzione
dell'automobile, fu enorme. Le ragioni del successo sono molteplici, ma
soprattutto sono da ricondurre a un fortunato rapporto instauratosi tra un
imprenditore lungimirante come Robert Bosch e un tecnico di grande valore
come Gottlob Honold e agli stretti contatti che lo stesso Bosch seppe
intrattenere con i pionieri dell'epoca.
In questo modo, i costruttori di motori poterono sperimentare il nuovo
dispositivo già dalle fasi iniziali del suo sviluppo dei loro motori. Per
gli impianti d'accensione fu Gottlieb Daimler, il 24 settembre 1902, a
ordinare a Bosch il primo magnete a scopo sperimentale, per poi figurare
tra i primissimi clienti una volta che il meccanismo entrò in produzione.
Per garantire visibilità alla sua invenzione, Robert Bosch comprese
subito l'importanza delle competizioni, vero trampolino di lancio in grado
di dimostrare le prestazioni elevate e affidabilità del prodotto. Proprio
da qui nasce il connubio che, tutt'oggi, lega saldamente Bosch al mondo
delle corse. Accanto alla pubblicità del prodotto vennero poi attuate
vere e proprie "campagne promozionali"; la prima già nel 1906
negli USA, che fece giungere a Stoccarda ordini per l'ammontare di un
milione di dollari. Il successo fu tale che Bosch dovette fondare una
fabbrica a Springfield (Illinois), che, inaugurata nel 1911, aprì di
fatto la via all'internazionalizzazione dell'azienda. Vista a posteriori,
la storia della candela rispecchia appieno la filosofia che ancora oggi
guida Bosch e che si fonda sulla ricerca, sull'innovazione, sull'impegno e
sulla qualità. Sono nati, infatti, con questi stessi presupposti, tutti i
sistemi e i componenti altamente innovativi proposti da Bosch.
Fonte:Formula Bosch |
4
Motore
DIESEL:i miei primi 75 anni
Senza una ricerca congiunta tra Rudolf
Diesel e Robert Bosch, il motore a gasolio non potrebbe vantare
l'evoluzione e i successi attuali. Un lungo cammino che Bosch
concretizzò il 30 novembre del 1927.
Sono passati ben 75 anni dal lontano1927, un anno di grandi
imprese che ha visto anche Bosch in primo piano, artefice di
importanti avvenimenti che ancora oggi il mondo ricorda. Come, ad
esempio, la prima trasvolata atlantica compiuta dall' americano
Charles Lindbergh. Un primato ben noto; ciò che sicuramente pochi
sanno è che il velivolo Ryan "Spirit of St. Louis" di
Lindbergh era equipaggiato con un magnete costruito da una società
del gruppo Bosch, la svizzera Scintilla. Il '27 fu anche un anno
importante per l'evoluzione dell'automobile: il 30 novembre venne
infatti presentata, da Bosch, la prima pompa d'iniezione diesel
prodotta in serie.
Un'
innovazione straordinaria, che richiese molti anni di studi,
ricerche e test prima di poter essere industrializzata. Rudolf
Diesel, infatti, sperimentò il suo primo motore nel 1894, l'anno
in cui avvenne il primo contatto con Bosch. Sarà poi nel 1922 che
Bosch avvierà la sperimentazione pratica dell'iniezione diesel,
messa a punto definitivamente nel marzo del 1927. A novembre diede
l'autorizzazione a procedere con la produzione in serie della
pompa e da qui in avanti furono solo successi. Già nell'ottobre
dell'anno successivo si festeggiò la produzione del millesimo
esemplare. Nel marzo del 1934 le pompe divennero 100.000 e nel
1936 per il motore a gasolio iniziò l'avventura della produzione
in serie anche sull'auto, con il modello 260D di Mercedes Benz. Da
allora lo sviluppo dell'iniezione diesel è stata continua, ma è
ai giorni nostri, in particolare nell'ultimo decennio, che pompe
controllate elettronicamente, UIS e Common Rail hanno veramente
"cambiato la faccia" al diesel, permettendo a questo
motore, nato pesante, maleodorante e lento (così era stato
inizialmente definito), di eguagliare in prestazioni il motore a
benzina. Una evoluzione che ha avuto Bosch tra i principali
artefici, e che vede oggi l'Italia in primo piano con la
produzione, negli stabilimenti di Bari, del cuore sistema
CommonRail: le pompe ad alta pressione, nelle versioni CP1 e CP3.
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Fonte:Formula Bosch |
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